L’integratore giusto, che dà una mano contemporaneamente a sangue e cervello, è il ginkgo biloba

L’integratore giusto, che dà una mano contemporaneamente a sangue e cervello, è il ginkgo biloba

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Una pianta d’origine cinese da secoli utilizzata in medicina per prevenire l’invecchiamento fisico e soprattutto cerebrale.L’estratto delle foglie di ginkgo biloba è ricco di potenti sostanze antiossidanti, come flavonoidi, terpeni, vitamina C e carotenoidi, che liberano i tessuti (anche quelli sanguigni) dalle tossine e ne migliorano l’ossigenazione.
Gli antiossidanti di cui è ricco il gingko biloba ringiovaniscono il plasma, rinforzano i vasi e ripuliscono il sangue dai radicali liberi. Proteggono le pareti dei vasi (soprattutto le piccole arterie) li rendono più capaci di adattarsi e di riparare i danni dell’invecchiamento. I terpeni di cui è ricco, inoltre, inibiscono l’aggregazione delle piastrine nel sangue, favorendo il flusso sanguigno ed evitando la formazione di pericolosi trombi. Grazie a tali proprietà, le foglie del ginkgo biloba non sono solo un ottimo energetico e ricostituente ma sono anche utilizzate nel trattamento della malattia di Alzheimer, per migliorare le funzioni cognitive nell’insufficienza cerebrovascolare, per i disturbi della circolazione periferica e nei soggetti affetti da calo della memoria.
La dose di ginkgo biloba consigliata è 100-200 mg al giorno di estratto secco di foglie