Talassoterapia

Talassoterapia

Stampa

Le sue origini sono antichissime. Già Egiziani, Greci, Romani e Fenici erano a conoscenza delle proprietà benefiche dell’acqua di mare, nella quale si immergevano per ritrovare salute e benessere.
Da sempre l’uomo è attratto dal mare, quasi ne sentisse il richiamo ancestrale, un ritorno alle origini della sua stessa esistenza. Non è un caso che questo elemento compaia in ogni cultura, attraverso i miti e le leggende, al pari di un elemento quasi divino. Basti pensare alla Venere (dea della bellezza) che emerge dalla spuma delle onde, o ad Achille reso invulnerabile dopo l’immersione nelle acque marine, e al suo tallone, unico punto vulnerabile del mitico eroe a non essere stato bagnato nelle miracolose acque. I popoli del Mediterraneo, in questo senso, hanno sempre approfittato del connubio mare-sole-sabbia e, infatti, già nell’antica Grecia sorsero i primi rudimentali “stabilimenti termali”: luoghi dedicati ai bagni e ai fanghi quali ricostituenti, rimineralizzanti e rilassanti. Ma la nascita ufficiale di questa disciplina appartiene al XIX secolo ed è attribuita al lavoro del biologo francese René Quinton, che attraverso le sue ricerche riuscì a dimostrare le affinità tra l’acqua di mare e i costituenti del nostro organismo.Proprio in Francia, a Boulogne-sur-mer, nacque nel 1800 il primo centro ufficiale per l’utilizzo terapeutico dell’acqua di mare: vi si curavano depressione e artrite, ma anche gastroenteriti e altri malanni più o meno importanti, attraverso l’utilizzo di una miscela di acqua marina diluita (il cosiddetto “plasma di Quinton”) che, se bevuta o iniettata sottocute a seconda del bisogno, prometteva miracoli.vent’anni più tardi la talassoterapia comincia a diffondersi in tutta la Francia, grazie anche alla passione di una donna per il mare: era il 1824 e lei era la duchessa di Berry, appassionata nuotatrice e lungimirante imprenditrice.